Dott.ssa Gabriella Manzotti – Farmacia Vezzanese (Vezzano Ligure, La Spezia):
Comunità e cambiamenti
Il cambiamento più significativo nel quartiere e nella mia clientela è stato quello di passare da semplice distributore del farmaco (vent’anni fa ci chiedevano solo di dare il farmaco che era sotto ricetta) a primo presidio medico a cui il nostro utente si rivolge.
Lavoro con passione
La cosa che mi piace, mi gratifica, è quella di essere considerata un punto di riferimento da parte di tutti i miei utenti. L’altra è il continuo aggiornamento che noi abbiamo e che, proprio per questo, ci fa considerare un presidio di salute evoluto a cui rivolgersi.
Disponibilità: sempre col cittadino
Essere la farmacia di riferimento per la mia comunità significa essere sempre disponibile, avere orari molto ampi, perché noi facciamo orario continuato dalle 8:30 di mattina alle 7:30, sabato compreso. Per cui le persone sanno che qui possono sempre trovare qualcuno che li ascolta. Ogni nostro farmacista deve avere presente ciò che ripeto fin dal primo giorno: voi dovete sempre pensare che chi entra sia vostro padre, vostra madre, vostro fratello e curarlo e attenzionarlo come fareste nel caso fosse una persona a cui siete affezionati. E ciò vedo che fa molto la differenza.
Il futuro è già qui
Il futuro della farmacia di comunità lo vedo sempre più integrato col sistema sanitario nazionale e sempre più presente sul territorio, collaborando con tutte le altre figure sanitarie, che poi è quello che stiamo facendo adesso, sia come ricognizione farmacologica, sia nelle campagne di screening, come anche l’offerta di servizi che una volta sarebbero stati impensabili: gli elettrocardiogrammi, gli holter pressori, gli holter cardiaci. Quindi siamo capaci, siamo presenti su tutto il territorio, siamo raggiungibili da chiunque e siamo il primo presidio sanitario presente sul territorio.
Messaggio ai clienti
Il messaggio che posso lanciare ai miei utenti, clienti, pazienti è quello che noi ci siamo, ci siamo sempre. Ci siamo con orario prolungato, siamo sempre disponibili e che possono entrare con un problema in farmacia per uscire o con una soluzione o con un’indicazione del percorso da seguire.
Fonte: intervista di Federfarma Liguria alla Dott.ssa Gabriella Manzotti
Elisabetta Borachia: la Farmacia al tempo dei vaccini
Elisabetta Borachia: la Farmacia al tempo dei vaccini
«Il successo delle farmacie che vaccinano è stato straordinario, le persone si sono sentite a casa, protette, ben informate e i nostri farmacisti sono entusiasti di affrontare questa nuova sfida professionale», racconta Elisabetta Borachia, presidente di Federfarma Liguria, Regione in cui si è partiti con largo anticipo rispetto alle altre.
Sulle vaccinazioni Covid-19 in farmacia siete stati i primi a trovare un accordo con la Regione. Come è nata questa intesa?
Il progetto di fatto è partito a novembre quando, al tavolo delle trattative con il presidente Toti, ho assicurato che le farmacie liguri erano pronte a fare la loro parte nel progetto vaccini. Insieme abbiamo ipotizzato una collaborazione per le prenotazioni, per la consegna dei vaccini ai medici e anche la possibilità “eventuale” – allora era remota – di vaccinare in farmacia. E quando a gennaio è stata approvata la Finanziaria che prevedeva questa soluzione, abbiamo deciso che dovevamo da subito far partire il progetto, tanto grave era l’emergenza vaccinale. Abbiamo costituito un gruppo di lavoro con tutte le parti coinvolte, che sono tante: l’azienda informatica della Regione che si è occupata delle agende per le prenotazioni, le Asl che hanno profilato le farmacie per il loro inserimento nell’anagrafica vaccinale nazionale, il Dipartimento regionale delle politiche del farmaco per tutti gli aspetti procedurali, i distributori intermedi per la consegna dei vaccini, Promofarma Sviluppo per il programma dedicato alla gestione della movimentazione dei prodotti e ovviamente le associazione dei medici per l’inoculazione del vaccino. Ora abbiamo recepito l’accordo nazionale e i nostri farmacisti hanno completato i corsi e stanno eseguendo le vaccinazioni loro stessi in farmacia.
Quante farmacie hanno aderito in Liguria e quanti vaccini siete riusciti a inoculare alla settimana?
Siamo partiti in 52, poi ne abbiamo aggiunte altre 53 e in seguito siamo arrivati a circa 200 farmacie. Ogni medico è accreditato per il punto vaccinale in cui opera. Nella mia farmacia ruotano tre medici e nel periodo di picco sono sempre stati presenti. Abbiamo diverse tipologie di farmacie: quelle dei piccoli paesi che facevano 20 vaccinazioni a settimana e quelle dei centri più grandi che nei periodi di punta sono arrivate a 500. Al momento di massima richiesta complessivamente abbiamo garantito circa 10.000 vaccini.
Qual è il punto di forza della farmacia nella campagna nazionale?
La nostra forza è la capillarità e la facile accessibilità. Il ruolo delle farmacie è di servizio, nei nostri paesini in montagna abbiamo farmacie che hanno fatto 20 vaccinazioni alla domenica. Il nostro valore aggiunto è riuscire a non far muovere le persone dall’entroterra, dai paesini, spesso si tratta di anziani che dovrebbero sempre farsi accompagnare da qualcuno.
Fonte: estratto intervista su I-Farma del giugno 2021